Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 18 Dicembre, 2018
Nome: 
Cosimo Maria Ferri

A.C. 1189-B

Grazie Presidente, devo dire che provo un certo imbarazzo a illustrare le posizioni che portano a votare contro questo provvedimento perché tante sono le contraddizioni del ministro Bonafede e di questo Governo su questo tema sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista di merito. Inizierei con una contraddizione che voglio segnalare, tramite lei, Presidente, all'Aula a proposito del metodo con cui il Governo ha portato nelle Aule parlamentari questo provvedimento e inizio, parlando della fiducia.

Io mi sono andato a rileggere le dichiarazioni dell'allora onorevole Bonafede il 13 giugno 2017. Il Governo Gentiloni metteva la fiducia sulla riforma penale e, intervenendo in Aula, l'onorevole Bonafede diceva: perché il Governo pone la fiducia su questa legge? Perché, come al solito, hanno paura del voto segreto? Hanno paura dei franchi tiratori e hanno paura di mettere la faccia su una legge del genere e, quindi, chiudono il dibattito parlamentare e vanno direttamente al voto. Questo era il pensiero dell'onorevole Bonafede su una riforma importante come quella del processo penale, dove noi ci abbiamo messo la faccia e ci crediamo per il funzionamento della giustizia. Pochi giorni fa, il 13 dicembre del 2018, il Ministro Bonafede - questo è il cambiamento: da onorevole a Ministro - cambia anche il suo pensiero. La coerenza voleva che tenesse quella posizione anche sulla fiducia e, invece, con queste parole ha accompagnato la fiducia al Senato: “La fiducia è l'istituto con cui un Governo dà importanza ad un provvedimento, stabilendo che quel provvedimento è fondamentale per l'azione del Governo e deve essere approvato perché il Governo continui nella sua azione. Ritengo giusto che il Governo, come è suo diritto fare, ponga la fiducia”. Questa è la coerenza. L'ho voluto ricordare per far capire, signor Presidente, anche a chi ci ascolta, quanto sia difficile fare opposizione quando la realtà venga travisata e quando non si dica realmente quello che si pensa. Ecco la questione di metodo su un tema come quello della fiducia, dove si cambia completamente versione.

E, ancora, quando il Ministro Bonafede, alcuni giorni fa, raccogliendo, sì, qualche segnale positivo, perché noi, con onestà intellettuale, riconosciamo quando qualcuno dice qualcosa di positivo, il rapporto Greco valuta positivamente in prospettiva questa riforma, riferendosi ad alcuni vuoti del terzo ciclo. Ebbene, le riforme dei Governi Renzi e Gentiloni, rispetto al rapporto Greco, la Commissione Greco si è espressa così, ha ritirato una raccomandazione, quindi in questo caso di fronte a questa riforma dà dei segnali positivi dicendo: “colma dei vuoti nel terzo ciclo”; quando abbiamo fatto noi le riforme il rapporto Greco di cui il Ministro tanto si vanta, ha portato l'Europa a ritirare una raccomandazione e, quindi, è stato formulato un atto che è stato approvato e, quindi, un rapporto approvato il 7 dicembre 2018 con cui si è chiuso il quarto ciclo e si è ritirata la raccomandazione, è dovuto alle riforme che sono state fatte. Ho introdotto questi temi per far capire come un Governo responsabile, con questa riforma oggi non “spazzi” i corrotti, come ci vuol far credere, ma in realtà stravolge tutte le riforme e i principi che stanno nel nostro ordinamento, creando anche dei mostri giuridici e non risolvendo, invece, il vero tema della prescrizione che riguarda, come hanno ci hanno detto gli auditi, l'organizzazione, riguarda una seria depenalizzazione e tutto un sistema che oggi non viene toccato.

Quindi, su questi temi noi vogliamo batterci e vogliamo ricordare anche… perché io ricordo gli interventi in prima lettura in quest'Aula quando si faceva credere all'Italia, al Paese che con questa legge chi sbaglia paga. Non è vero! Forse con le nostre leggi chi sbaglia paga, con questa legge non si risolve niente e si creano delle questioni giuridiche, che arriveranno fino in Cassazione, che toccano dei principi basilari del codice. E, allora, ricordiamo agli italiani che grazie alle nostre leggi, grazie agli aumenti di pena sui reati di corruzione e alcuni reati contro la pubblica amministrazione - penso all'articolo 319 del codice penale, la corruzione a seguito di atti contrari ai doveri d'ufficio - vengono punite oggi, si prescrivono in quasi vent'anni.

E, allora, va detto, perché se un sistema come quello italiano non riesce a garantire una risposta in vent'anni, vuol dire che qualcosa non va. Ricordiamo questi tempi.

Allora, dire oggi “chi sbaglia paga e i corrotti in galera”, non è vero che ciò si avrà con questa legge. Guardiamo, poi, anche al sistema attuale e a quello che è stato fatto. Non solo, ma quando noi abbiamo riformato la prescrizione in prima lettura, introducendo la sospensione di diciotto mesi tra la sentenza di primo grado e la lettura del dispositivo in secondo grado, e diciotto mesi tra il secondo grado e la lettura del dispositivo in Cassazione, recuperando quindi tre anni che si aggiungono ai tempi prescrizionali ordinari, il MoVimento 5 Stelle si è astenuto, e mi insegnate che l'astensione non è certamente un voto contrario.

Quindi, oggi dire che quello che è stato fatto sia da buttare via, che quella di oggi sia una riforma epocale, che va a punire i corrotti, gli imprenditori disonesti, non è vero e lo voglio dire con forza, perché negli anni di governo abbiamo lavorato con serietà, intervenendo sia sulla prescrizione, sia sui reati contro la pubblica amministrazione, obbligando a restituire la tangente per accedere ai riti alternativi, limitando il beneficio della sospensione condizionale a chi restituiva la tangente, alzando le pene, aumentando i tempi prescrizionali dei reati contro la pubblica amministrazione della metà e non di un quarto, modificando l'articolo 161 del codice penale. Queste sono le riforme che sono state fatte, queste sono le riforme che sono state approvate dal gruppo Greco e che hanno portato al ritiro della raccomandazione!

Allora, si dica la verità! L'onestà intellettuale voleva che questo Governo monitorasse le riforme che sono state fatte e non che le spazzasse via (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), distruggendo un sistema penale, poiché ciò porterà all'inefficienza e alla sospensione sine die dei processi. Invece, un'attenzione doveva essere fatta su un monitoraggio serio e poi, qualora non fossero state efficienti queste riforme, saremmo stati i primi a contribuire e a lavorare per una nuova stagione di riforme, perché non abbiamo mai avuto paura di riformare e di creare un sistema che funzionasse.

Ricordiamo questi tempi, perché quando poi mi sentirò dire che grazie a questa legge gli imprenditori onesti saranno premiati e quelli corrotti no, ciò non è vero e questo va detto! Non solo, perché se un sistema come quello della trasparenza, come quello degli appalti, non consente di garantire alle patrie galere un imprenditore che corrompe in vent'anni, è una sconfitta per tutti, per lo Stato, per le imprese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché lo stesso sarà in difficoltà l'imprenditore onesto. Se sospendo il procedimento ci sarà un'impunità, perché se sospendo un procedimento rimarranno ingannate anche le persone offese, che sono parte del processo. Allora mi si deve spiegare che tutela possono avere le persone offese di fronte a un processo sospeso sine die: che tutela possono avere, quando si parla di certezza della pena? Lo dico al Ministro Bonafede e ai vostri alleati di Governo quando parlate di sicurezza. La sicurezza si garantisce con la certezza della pena e la certezza della pena inizia quando si esegue, cioè nella fase esecutiva. Se tu sospendi il processo penale non inizi l'esecuzione della pena, quindi ciò non vuol dire garantire la sicurezza: ditele queste cose!

Quando una persona viene condannata per abuso sessuale, che oggi, con le nostre riforme, si prescrive in più di vent'anni (sono dieci anni di pena aumentati del doppio, cioè si va a venti anni più i tre che abbiamo introdotto con la “riforma Orlando”, quindi 23 anni), se io in 23 anni non riesco a dire a quel genitore se quel tizio ha abusato di suo figlio e gli sospendo poi un processo sine die, ma non so se chi ha abusato continua ad andare in giro ad abusare, oppure, se è innocente, è giusto che sia assolto, allora che garanzie do? Che sistema do ai cittadini?

Queste sono le contraddizioni! Non raccontate le favole agli italiani. Con onestà raccontiamo le novità di questa riforma, che non ci sono e non aggiungono niente. Allora, davvero torniamo al confronto. Noi eravamo disponibili in Commissione a confrontarci su questi temi; ci avete calato come un asso, che poi un asso non era, perché abbiamo visto le contraddizioni un emendamento sulla prescrizione quando si parlava di anticorruzione, di sistema dei partiti politici e di trasparenza. Anche questo denota la paura. Quindi, basta con le favole, basta con gli slogan! Diamo agli italiani un sistema penale e una giustizia che funzioni davvero, che sia rapida e che non sospenda la risposta di giustizia.